Dovevo trovare una formula vincente per ottenere l’attenzione dei miei studenti, portare avanti il programma e valutare la classe in poco tempo.
Mi sono posta la domanda:
Cosa piace fare ai ragazzi? Giocare. E…. gioco sia!
Un gioco che si rispetti deve essere però duro, serio, finalizzato, sfidante e coinvolgente, e deve avere regole precise.
Nasce così il Metodo PUBH.
La metodologia PUBH consente di portare avanti il programma coinvolgendo attivamente nella lezione gli alunni, che vengono motivati da una costante verifica di apprendimento, utilizzando molto spesso QUIZ. La didattica è infatti svolta contemporaneamente a momenti di valutazione degli alunni.
La strategia, che si basa sulla gamificazione della lezione, porta a valutare l’alunno principalmente nell’impegno a casa e a scuola.
La modalità PUBH si basa su una struttura di gioco che assegna punteggi agli studenti durante l’intera lezione.
I punteggi possono essere acquisiti in 4 Aree di Valore PUBH:
Le regole di un gioco devono essere chiare e non eccessive, così da permettere a chiunque di partecipare con serenità, avendo la certezza che l’obiettivo sia sempre raggiungibile.
Il metodo rappresenta una matrice di valori che richiama una formula di gaming per coinvolgere attivamente gli studenti durante la lezione. L’acquisizione dei punteggi ha come scopo principale valorizzare l’impegno dello studente, sia in classe sia a casa, traducendosi in un voto equiparabile a una vera e propria interrogazione orale.
Spesso gli insegnanti inseriscono sul RE dei segni “+” o “–”, la cui valutazione è discrezionale e non sempre chiara. Il Metodo PUBH, invece, intende trasformare queste annotazioni in segnali espliciti, stimolanti e costruttivi, per gratificare o incentivare un recupero.
La conversione dei punteggi in voto avviene al raggiungimento di un obiettivo ben definito, positivo o negativo. Ad esempio:
3 punti positivi = voto 8 sul RE
3 punti negativi = voto 4 sul RE
Il voto non prevede sfumature, perché si concentra sul valore dell’impegno: quindi o è Sì o è No.
Le competenze sui contenuti vengono valutate con prove scritte e orali. A queste, il Metodo PUBH aggiunge la misurazione di aspetti ulteriori dell’apprendimento, legati soprattutto all’impegno personale.
I Task assegnati stimolano la rielaborazione degli argomenti in forma individuale o di gruppo, dando libertà di presentazione e favorendo maggiore sicurezza nell’esposizione.
Il giudizio PUBH è evidenziato con un colore o un carattere grafico differente, così da renderne subito chiara la natura, pur concorrendo alla media complessiva dei voti.
Il voto deve essere il risultato di un percorso in cui è sempre possibile recuperare dopo un errore. Una penalità diventa un’occasione di crescita: poter recuperare significa incoraggiare, non mortificare, evitando che lo studente perda fiducia in se stesso.
Un punto negativo può essere cancellato da un punto positivo, ma ne resta traccia e sarà discusso nei colloqui con i genitori come parte della History dello studente.
La regola PUBH stabilisce che i punti positivi vengano annullati prima da quelli negativi della stessa area di valore.
Tre punti positivi, per generare un 8, devono essere distribuiti su almeno due aree diverse.
Tre punti negativi nella stessa area permettono invece all’insegnante di assegnare un 4.
Non si possono ottenere più di due punti in una singola lezione in quanto non è possibile esprimere un giudizio di valutazione in un unico incontro.
Non si possono assegnare due punti nella stessa area di valore (es.: ok un punto in “Compiti” e uno in “Comprensione”, ma non due in “Partecipazione”).
Alla fine della lezione gli studenti chiedono spesso di conoscere il saldo punti (balance) per poter adattare la loro strategia. Questo è un segnale positivo, perché dimostra la percezione della sfida e la volontà di ottenere risultati. Di solito l’insegnante comunica i punteggi solo quando lo studente è vicino a una soglia di voto finale: in tutti gli altri casi, è responsabilità dello studente monitorare i propri punti. Ogni punto viene sempre annunciato dall’insegnante durante la fase di gioco, in modo esplicito.
La matrice dei punti può essere registrata su un foglio o in un file Excel; in futuro si potrebbe prevedere un’applicazione sul RE, così da renderla visibile in tempo reale anche a studenti e famiglie. In questo modo, la matrice PUBH diventa una vera e propria scheda dell’andamento dello studente nei diversi ambiti.
I Bonus nel Metodo PUBH funziona come un vero e proprio jolly, una carta strategica che lo studente può utilizzare per recuperare punti o situazioni difficili. Tuttavia, per essere utilizzata, deve essere guadagnata attraverso impegno e partecipazione, stimolando così una maggiore responsabilità e motivazione nello studio. In questo modo, il Bonus non è solo uno strumento di gioco, ma anche un meccanismo di valorizzazione dell’impegno, promuovendo apprendimento attivo, inclusione e responsabilizzazione degli studenti.
I Bonus vengono assegnati a studenti meritevoli come ulteriore stimolo. Si ottengono per essersi distinti in una o più aree di valore.
Può essere concesso al massimo un solo bonus per trimestre/quadrimestre. In questo modo lo studente non può utilizzarlo due volte consecutive per giustificarsi, ma solo come vero e proprio ‘paracadute’ in caso di reale necessità o di una giornata particolarmente negativa.
Mantengono validità per tutto l’anno scolastico.
Non sono cedibili.
Non possono essere accumulati: una volta usato un Bonus, se ne può acquisire un altro con le stesse modalità.
Il Bonus rende trasparente lo studente: la sua cancellazione equivale a eliminare la motivazione per cui è stato ottenuto.
Un Bonus può servire, ad esempio, per rimandare un’interrogazione senza annotazioni sul RE, offrendo così una seconda possibilità.
Il Metodo ha l’obiettivo di responsabilizzare gli studenti, renderli consapevoli delle regole e delle “carte” che possono giocare nella loro strategia. In questo modo si mantiene alta la motivazione e si garantisce a tutti la possibilità di raggiungere l’obiettivo.
Come ottenere un Bonus?
Rispondendo correttamente a quesiti orali che richiedono studio approfondito, memoria o deduzioni logiche.
Svolgendo i compiti con costanza, precisione e approfondimenti.
Aiutando i compagni in difficoltà.
Distinguendosi in particolari attività didattiche o educative.
Come usare un Bonus?
Aumenta di 0,5 o 1 punto una valutazione orale (a discrezione del docente).
Cancella un punto negativo senza lasciarne traccia.
Giustifica la mancata consegna di compiti senza annotazioni.
Giustifica un’impreparazione a un’interrogazione (programmata o meno).
Permette di chiedere una domanda di recupero in caso di interrogazione andata male.
Consente di rifiutare un voto e sostenere nuovamente l’interrogazione sugli stessi argomenti entro la successiva lezione.
Può bloccare annotazioni comportamentali sul RE (se non gravi).
Come in ogni gioco esiste un avversario: qui è il docente. La sua strategia è opposta a quella dello studente. Il docente deve cogliere in fallo, mentre lo studente deve evitare di farsi trovare impreparato e raccogliere più punti possibili per ottenere un 8.
Il gioco non prevede restart: il punteggio prosegue fino alla fine dell’anno scolastico, consentendo di accumulare continuamente punti che si traducono in voti.
Il gioco deve essere stimolante e sfidante: conoscere le regole permette a ciascuno di elaborare la propria strategia. Deve essere coinvolgente e mai demotivante, anche in caso di penalità o di un voto basso. È sempre possibile recuperare con l’impegno, in base alle proprie capacità, che il docente valorizza.
La psicologia del Metodo PUBH si fonda sull’accoglienza serena delle regole, che spinge l’alunno a mettersi alla prova con se stesso e con l’insegnante. In questo modo, il docente raggiunge il suo obiettivo più autentico: coinvolgere ogni studente e rendere l’apprendimento un processo naturale e quasi spontaneo.
Approfondimenti e risorse correlate:
Gamification nella didattica – come trasformare le lezioni in esperienze coinvolgenti.
DSA e strategie di apprendimento – linee guida e strumenti inclusivi.
Didattica innovativa e apprendimento attivo – esempi pratici e metodologie moderne.
Fin da piccola sognavo di crescere in una scuola diversa, nuova, stimolante, divertente, capace di coinvolgere i propri studenti dal primo all’ultimo, che appassionasse bravi e meno bravi, attenti e svogliati, super dotati e chi avesse particolari difficoltà, insomma una scuola innovativa, una scuola per tutti.