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Scopri il Metodo PUBH, un approccio di gamification nella didattica per studenti anche con bisogni educativi speciali BES, DSA. Didattica innovativa, apprendimento attivo e inclusivo.

Welcome nella mia idea

Fin da bambina sognavo una scuola diversa: nuova, stimolante, divertente, capace di coinvolgere tutti i suoi studenti, dal primo all’ultimo. Una scuola che riuscisse ad appassionare sia i più brillanti che i meno motivati, chi è attento e chi invece è distratto, gli studenti con particolari talenti e quelli con maggiori difficoltà. In poche parole, una scuola davvero innovativa: una scuola per tutti.

Questo processo di cambiamento è stato avviato con la legge 107/2015, nota come La Buona Scuola, ma molto resta ancora da fare — e molto si deve fare.

Crescendo, mi sono sempre più convinta che la scuola che desideravo fosse anche la scuola che vorrei per i miei figli e per i miei alunni. Ancora oggi, però, molti studenti vivono un percorso di trasformazione lento e faticoso, sospesi tra una corrente conservatrice e una più moderna.

La scuola che immagino è una scuola capace di ascoltare e dare voce a quei giovani spesso costretti a ripetere un rituale quotidiano che alimenta ansia e, purtroppo, molto spesso noia. Una scuola che non spaventi, ma che affascini; che non spinga all’abbandono precoce, ma accompagni ogni ragazzo e ragazza nel proprio cammino di crescita.

Il Metodo PUBH nasce come proposta di innovazione didattica sviluppata all’interno dell’autonomia scolastica (DPR 275/1999) e nel rispetto della libertà di insegnamento sancita dall’art. 33 della Costituzione e dal D.Lgs. 297/1994, coerente con i programmi ministeriali e non in contrasto con i diritti degli studenti ed è in via di perfezionamento.

Questa sperimentazione didattica intende offrire agli studenti un approccio innovativo e coinvolgente, finalizzato al potenziamento delle competenze chiave europee, in particolare:

– imparare a imparare;

– competenza basiche legate alla materie

– competenze sociali e civiche;

– spirito di iniziativa e imprenditorialità.

Il Metodo PUBH si integra con le pratiche didattiche tradizionali, senza sostituirle. Le verifiche scritte, le interrogazioni orali e l’utilizzo delle griglie di valutazione approvate nel PTOF per valutare conoscenze, abilità e competenze continuano a costituire gli strumenti principali di valutazione. 

In aggiunta, il Metodo PUBH introduce attività basate sulla gamification e su strategie interattive, finalizzate a: aumentare la motivazione e l’attenzione degli studenti, stimolare la partecipazione attiva e favorire l’apprendimento in modo dinamico e coinvolgente.

Questa integrazione permette agli studenti di sperimentare modalità di apprendimento diversificate, in un contesto sicuro e regolamentato, e di recuperare eventuali obiettivi non raggiunti in momenti successivi, valorizzando impegno e progressi individuali e di gruppo.

Gli strumenti offerti dal metodo sono flessibili e adattabili alle esigenze degli studenti con DSA, BES o disabilità, nel rispetto della normativa vigente (L. 104/1992, L. 170/2010, Direttiva BES 2012), e garantiscono pari opportunità di apprendimento.

La sperimentazione si fonda inoltre su un sistema di monitoraggio continuo basato su osservazioni, raccolta dati e questionari rivolti a studenti e famiglie anche tramite colloqui individuali. I risultati ottenuti vengono utilizzati come base di valutazione dell’efficacia del metodo e come strumento per il miglioramento continuo.

Infine, il progetto è pensato in un’ottica di condivisione e apertura: può essere messo a disposizione di altre istituzioni scolastiche, reti di scuole ed enti formativi, contribuendo così al dibattito e alla diffusione di pratiche innovative promosse dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Penso anche a noi docenti che desideriamo nuovi stimoli per insegnare, spesso infatti siamo motivati solo dalle soddisfazioni che ci regalano i nostri studenti che da altri riconoscimenti, Non di rado ci sentiamo soli davanti agli occhi smarriti dei nostri ragazzi, o giudicati da chi, in realtà, attende soltanto da noi risposte e una guida, Una guida che sappia accompagnarli con entusiasmo verso il loro futuro: un futuro in cui saranno uomini e donne responsabili, capaci di governare il mondo di domani.

 
 

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Generazione Z

Durante la pandemia, un’opportunità di lavoro in ambito scolastico mi ha permesso di osservare il mondo della scuola da una nuova prospettiva, comprendendo più a fondo le sfide dell’insegnamento rivolto alla generazione Z.

Questa esperienza mi ha spinta a sperimentare strumenti di didattica innovativa e metodologie di apprendimento attivo, individuando approcci più efficaci per coinvolgere gli studenti e migliorare i risultati scolastici. Grazie a queste sperimentazioni, ho potuto integrare competenze professionali di comunicazione e marketing con pratiche educative all’avanguardia, rendendo la lezione più motivante, interattiva e inclusiva.

Fin da piccola sognavo di crescere in una scuola diversa, nuova, stimolante, divertente, capace di coinvolgere i propri studenti dal primo all’ultimo, che appassionasse bravi e meno bravi, attenti e svogliati, super dotati e chi avesse particolari difficoltà, insomma una scuola innovativa, una scuola per tutti.

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